Concime naturale per orchidee fai da te

Quando coltivi le orchidee vorresti che fossero sempre fiorite, anche se è normale che ci siano fasi in cui la pianta va in riposo e si prepara per la fioritura successiva.

Tuttavia, nonostante le cure generiche, è sempre importante apportare del concime alle nostre piante: così come noi abbiamo bisogno sia di acqua che di nutrienti, allo stesso modo le piante traggono giovamento dalla fertilizzazione.

E nel caso delle orchidee, se proprio non vuoi usare un concime specifico e già formulato per loro, puoi utilizzare ingredienti casalinghi, soprattutto quelli che si hanno sempre in dispensa.

È questo il caso del riso, vediamo allora insieme come concimare le orchidee con l’aiuto della miscela a base di riso!

Benefici del riso sull’orchidea

Il concime creato a partire da un ingrediente semplice e sempre disponibile in casa come il riso, ha degli effetti benefici sulle piante.

In particolare, creare una miscela di acqua e riso apporta due importanti nutrienti al terreno: fosforo e potassio.

Questi due nutrienti sono fondamentali per la crescita dei fiori, per questo le piante che beneficiano maggiormente di questo tipo di concime sono le piante fiorite, in questo caso le orchidee.

Come creare il concime a base di riso

Tra tutti i concimi ricavati a partire da ingredienti semplici che abbiamo in cucina, la miscela di acqua e riso è forse quella più semplice da preparare.

Soprattutto perché, quando devi preparare delle insalate fredde, in genere si usa sciacquare il riso prima della cottura perché in questo modo i chicchi perderanno l’amido in eccesso e risulteranno meno appiccicosi.

L’acqua che avanza da questa operazione è un’acqua biancastra ricca di fosforo e potassio.

Dunque, ricapitolando: ti basterà immergere 1 o 2 pugni di riso in 2-3 bicchieri d’acqua e aspettare, mescolando di tanto in tanto, che l’acqua diventi biancastra.

A questo punto, dovrai semplicemente filtrare l’acqua ed estrarre il riso che andrai a cucinare secondo le tue esigenze.

Quando applicare la miscela di riso

Quello che otterrai è un concime liquido che applicherai ogni volta che le tue orchidee avranno bisogno d’acqua.

Mi raccomando, controlla sempre che le radici della tua orchidea siano grigiastre, solo in quel caso vuol dire che ha bisogno di essere innaffiata.

Non fare l’errore di innaffiare con acqua semplice e poi dare il concime liquido considerando le due operazioni come separate: il concime liquido ovviamente, essendo formato d’acqua, contribuisce anche all’innaffiatura.

Innaffia 1 volta ogni 15 giorni con la miscela di acqua di riso, puoi alternare cicli di innaffiatura con sola acqua all’applicazione del concime.

La fioritura delle orchidee che otterrai sarà ricca e duratura!

Concime naturale per orchidee fai da te

Adriana Capasso

Nata a Napoli e laureata in Lettere. Convinta che prendersi cura degli esseri viventi, imparando a conoscerli sia, alla fine, prendersi cura di se stessi. Parlo delle piante, ovviamente.

Anche se in misura minore, le Orchidee, come tutte le piante, necessitano di concime, soprattutto durante la vegetazione, periodo durante il quale bisogna intervenire con fertilizzanti specifici per la specie, da sciogliere o diluire periodicamente nell’acqua destinata alle innaffiatura.

Le esigenze nutritive della specie Orchidea.

L’ Orchidea è una pianta che in natura sopravvive anche in assenza di sufficienti elementi nutritivi. Basti pensare che per la specie epifite, che vive senza terra sugli alberi, con le radici aggrappate alla relativa corteccia, la più importante fonte di alimentazione è rappresentata dall’evento pioggia e dagli escrementi degli animali, che tra l’altro la pioggia trascina via velocemente.

In considerazione di tanto, un buon terriccio, accompagnato da un cadenzato rinvaso potrebbe risultare sufficiente alla salute della pianta Orchidea. Ciò nonostante, tenuto conto della scarsa fertilità di alcuni componenti del substrato, durante il periodo della vegetazione, come abbiamo detto, si ritiene opportuno procedere ad interventi di concimazione, diluendo periodicamente nell’acqua destinata alle innaffiature una leggera dose di concime bilanciato, fertilizzante che sarà a prevalenza di fosforo e potassio rispetto all’azoto, se l’obiettivo è quello di velocizzare e massimizzare la fioritura, mentre se si vuole favorire la vegetazione, bisogna prevedere una quantità di azoto superiore, rispetto al potassio e al fosforo.

Gli elementi di cui necessitano le piante di Orchidee, al pari della totalità delle piante, sono rappresentati da Azoto, Potassio e Fosforo ed in misura minore di altri elementi, quali Ferro, Manganese, Zinco, Rame, ecc. che le piante attraverso l’acqua attingono dal substrato, mentre dall’aria e dall’acqua attingono Ossigeno, Idrogeno e Carbonio.

Com’è noto gli elementi nutritivi del terriccio non sono illimitati e non si riproducono a sufficienza, per cui vanno integrati con gli opportuni interventi di fertilizzazione, interventi che per le Orchidee, sebbene piante poco esigenti, diventano necessari, in considerazione dei pochi elementi nutritivi di cui sono dotati fin dall’origine alcuni elementi del relativo terriccio, come il polistirolo, per cui il complessivo substrato è destinato a diventare velocemente sterile.

Tipi di concime: concime radicale o concime fogliare?

Il concime può essere sciolto nell’acqua destinata alle innaffiature e quindi assorbito attraverso la massa radicale (concime radicale) o nebulizzato sulla pianta e quindi assorbito attraverso le foglie (concime fogliare). Per una buona nutrizione dell’Orchidea diventa indispensabile la stato della massa radicale e quella degli stomi delle foglie, anche se la capacità di nutrizione della massa radicale in salute è di gran lunga superiore a quella fogliare, diciamo che quest’ultima ha una funzione importante, ma nello stesso tempo residuale, anche se un tipo di intervento non esclude l’altro.

Intensità e frequenza degli interventi.

Sebbene, come abbiamo detto, le Orchidee non sono molto esigente sotto l’aspetto della nutrizione, la frequenza e l’intensità degli interventi di concimazione in larga misura dipende, per le Orchidee terricole, dagli elementi di cui si compone il substrato.

La presenza di terriccio universale, torba e corteccia sminuzzata, riduce la frequenza degli interventi e le relative dosi, che comunque devono essere sempre molto contenute.

Come si fa per far rifiorire le orchidee?

Per incentivare l'orchidea a rifiorire, tagliate il fusto sopra l'ultimo nodo non appena i fiori iniziano ad appassire. Dopo questa operazione, apportate un concime specifico capace di stimolare una nuova fioritura.

Cosa usare per concimare le orchidee?

Possono essere utilizzati concimi equilibrati (formula bilanciata 20:20:20, 18:18:18, 5-5-5 o 8-8-8), da somministrare con meno frequenza alla pianta. Dosi: meglio non esagerare! Nel caso di concimi con alte percentuali di azoto, fosforo e potassio, un grammo per litro di acqua, ogni due o tre annaffiature può bastare.

Cosa fa il limone alle orchidee?

Ma a cosa serve il limone in questo caso? Il limone è perfetto per pulire le foglie delle orchidee e soprattutto è utile per proteggere questa pianta dalle malattie. Questo agrume infatti ha un'azione disinfettante e riuscirà a tenere lontano tutti gli insetti e parassiti che possono attaccare la pianta.

Cosa fa il latte alle orchidee?

Se le foglie dell'orchidea sono impolverate, laviamole con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e una goccia di latte. Quella piccola goccia di latte disciolta nell'acqua, renderà le foglie lucide senza residui di calcare.