I pagamenti con avviso posso essere pagati utilizzando il tuo home banking/conto corrente online, attraverso l'addebito CBILL. Show
Il CBILL è il servizio offerto dalla tua banca, alternativo ai canali tradizionali, che permette a cittadini e imprese di consultare e pagare online bollettini e avvisi di pagamento della Pubblica Amministrazione, risparmiando tempo e denaro. Come funzionaMessaggio Pubblicitario con finalità promozionali. I servizi CBILL e Pago PA con CBILL con Credem Banca possono essere utilizzati dai clienti correntisti titolari di Internet Banking per privati consumatori oppure Business On per le
aziende. Per conoscere le condizioni economiche e contrattuali si rinvia ai Fogli Informativi “ Internet Banking” e “BUSINESS ON VERSIONE BASE “ e “BUSINESS ON VERSIONE Avanzata” disponibile nelle filiali e sul sito internet. L’App Mobile Banking è rivolta agli aderenti al servizio Internet Bankin/Business On, intestatari di conto corrente. il punto
PagoPA è il portale nazionale dei pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione. Ed è in continua evoluzione, con nuovi servizi disponibilità e una migliorata esperienza di pagamento. Cos’è PagoPA? Come pagare online con PagoPA ? Qui il quadro aggiornato. 17 Dic 2021 Irene De Piccoli responsabile della ricerca sui pagamenti dell’Osservatorio eGovernment, Politecnico di Milano
PagoPA è il sistema nazionale per i pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione, grazie al quale tutti i pagamenti effettuati da cittadini e imprese verso qualsiasi tipologia di Ente pubblico si stanno gradualmente conformando a determinati standard e regole definiti da AgID(Agenzia per l’Italia Digitale). Entro il 28 febbraio 2021 tutti i pagamenti di tutte le PA dovranno andare su PagoPA – termine prorogato dal decreto Semplificazioni rispetto al 30 giugno 2020 (già proroga sul 31 dicembre 2019, che a sua volta era proroga sulla prima data, dicembre 2018). A dicembre 2020 nove Comuni su dieci – cioè 7.178 su un totale di 7.904 – hanno formalmente aderito a pagoPA e, di questi, il 56,3% (4.038 Comuni) ha già almeno un servizio di incasso attivo sulla piattaforma; nell’ultimo anno, le adesioni da parte dei Comuni sono state 538, contro le 382 del 2019. Guardando al totale degli enti creditori che rientrano nel perimetro di pagoPA, sono 19.617 le Amministrazioni aderenti (erano 18.145 nel 2019) per una copertura pari a circa l’82% del totale
Al 31 dicembre 2019, secondo gli ultimi dati dati comunicati dal dipartimento per l’innovazione e le tecnologie presso la presidenza del Consiglio, le PA aderenti a PagoPA erano 18mila (80% di quelle che dovrebbero farlo), ma di queste solo 4mila effettivamente attive (con almeno un pagamento fatto). Nel 2021 la percentuale di crescita delle transazioni avvenute con PagoPA è stata del +79%.
Cos’è PagoPA e come funzionaPagoPA è un sistema realizzato per semplificare e aumentare la qualità e la quantità dei servizi di pagamento offerti da ogni Pubblica Amministrazione (Comuni, Province, Regioni, aziende a partecipazione pubblica, scuole, università, ASL, INPS, Agenzia delle Entrate, ACI, etc…) ed effettuarli nella massima sicurezza. SAP NOW, 20 ottobre | Sostenibilità e innovazione per un ecosistema digitale che rispetta il pianeta PagoPa non è, quindi, un sito dove pagare, ma una modalità standardizzata di pagamento che si può utilizzare attraverso moltissimi strumenti e canali di pagamento diversi, accessibili sia tramite il sito dell’ente verso il quale occorre effettuare un pagamento (il sito del Comune per pagare la retta dell’asilo o quello dell’Ateneo per le tasse universitarie), sia tramite gli sportelli fisici e virtuali messi a disposizione da numerosissimi Prestatori di Servizi di Pagamento (detti PSP, ossia banche, istituti di pagamento e di moneta elettronica). Parliamo dunque di sportelli bancari, home banking – ricercando la voce CBILL o pagoPA -postazioni ATM abilitate, i punti Sisal, Lottomatica, gli Uffici Postali, nonché le app di pagamento quali Bancomat Pay o Satispay. Attenzione, però. Quando una persona deve fare un pagamento a favore di un Ente, avrà a disposizione tutti questi strumenti solo se quell’Ente ha aderito al sistema PagoPA. Ad oggi solo una minoranza di PA è a bordo a tutti gli effetti su PagoPA almeno con un servizio (e l’obiettivo sarebbe essere a bordo con tutti i pagamenti). Allo stesso modo, se si rivolge alla propria banca, troverà servizi di pagamento dedicati solo se questa ha aderito a PagoPA. Il sistema è identificato dal logo pagoPA, creato proprio per riconoscere i soggetti aderenti che offrono i servizi di pagamento secondo gli standard e le regole di pagoPA, uniformi a livello nazionale.
Come si paga con PagoPA e cosa è possibile pagareInnanzitutto, i pagamenti possono essere spontanei, ovvero eseguiti su autonoma iniziativa del cittadino (per esempio a fronte di una richiesta di servizio), oppure attesi, cioè dovuti richiesti dall’Ente a fronte di una posizione debitoria preesistente, come accade per i tributi comunali, le locazioni, i bolli, le bollette, le tasse universitarie, il ticket per i servizi sanitari etc. Identificativo pagamento codice IUVIn ogni caso, qualsiasi pagamento è identificato univocamente da un codice, chiamato IUV (Identificativo Univoco di Versamento), attraverso il quale l’Ente associa il singolo versamento effettuato dall’utente alla richiesta di pagamento oppure alla posizione debitoria. Nel caso di pagamenti spontanei, lo IUV viene generato al momento della richiesta di pagamento, mentre nel caso di pagamenti attesi lo IUV è generato a priori e associato alla posizione debitoria, e viene di norma notificato all’utente tramite unAvviso di Pagamento (vedi in seguito). L’utente dovrà digitare il codice di pagamento oppure potrà fare una scansione del relativo qrcode presente sul bollettino cartaceo (tramite app della banca o dell’ente e fotocamera del cellulare). In alcuni casi si trova già il pagamento da fare caricato sul sito dell’ente, dopo l’accesso (anche via Spid). Dove si trova il codice IUVIl codice IUV composto da diciotto cifre si trova nell’avviso di pagamento. Il suo posizionamento è vicino al QR Code. Come pagare con PagoPA: tipologie e modelli di pagamentoEntrambe le tipologie di pagamento – spontanee o attese – possono essere eseguite tramite 4 modelli di processo, ma dal punto di vista del cittadino versante possono essere ricondotti a 2:
PagoPa, come pagare in posta, tabaccheria, bancaPagoPa postePer pagare con PagoPA alle Poste, si può utilizzare il bollettino postale che viene integrato negli avvisi da parte dell’amministrazione, accedendo poi con SPID ai servizi Poste online. PagoPa in tabaccheriaIn tabaccheria si potrà pagare presentando il bollettino: l’esercente utilizzerà un lettore di QR Code per evincere i dati necessari. PagoPa in bancaAllo stesso modo anche allo sportello della banca bisognerà portare il bollettino e mostrare il QR Code. Invece, è possibile anche pagare agli sportelli ATM grazie al circuito CBILL, selezionabile dal menù. Come pagare con PagoPa il bollo autoIl pagamento del bollo auto avviene tramite PagoPA, in una delle modalità descritte prima ma anche, per alcune regioni, attraverso i servizi digitali di ACI – Automobile club d’Italia. Dalla home page del portale ACI si dovrà cliccare su “bollo auto” sulla destra. PagoPA pagamento bollo auto In seguito, bisognerà cliccare su “Calcola e paga il bollo online” e nella schermata successiva su “Accedi”. A quel punto si aprirà la finestra attraverso cui accedere alla procedura. PagoPA bollo auto Si può accedere alla piattaforma solo tramite SPID e CIE. Scelta della modalità di pagamento PagoPa online (modelli 1 e 2)Nei modelli 1 e 2 (on line), una volta che l’utente ha trovato sul portale dell’Ente il proprio dovuto oppure ha compilato la sua richiesta di pagamento spontaneo, la fase di “check out” ossia di scelta della modalità di pagamento, è governata da una componente centralizzata chiamata WISP (Wizard Interattivo di Scelta del PSP). Il WISP nasce con l’obiettivo di offrire una esperienza unica al cittadino, qualunque sia la PA a cui si rivolge, e di garantire completa imparzialità e pari opportunità di concorrenza tra i PSP aderenti al sistema. Il WISP guida l’utente alla scelta del servizio di pagamento più conveniente, esponendo prima le modalità disponibili e, una volta selezionata la preferita, i PSP che offrono il servizio in quella modalità e in modo compatibile con le particolari caratteristiche della richiesta di pagamento, secondo lo schema di Figura 3.
Figura 3 – Percorso WISP Per i pagamenti con carta il processo è più veloce perché è totalmente gestito dalla componente WISP definita “POS virtuale”, dove l’utente inserisce il PAN (Primary Account Number), identificativo univoco di una carta, e sulla base di questo il sistema propone il PSP aderente che offre le condizioni più favorevoli per lui, per poi eseguire la transazione. Il WISP mette inoltre a disposizione ulteriori funzioni di supporto che consentono di memorizzare le scelte di pagamento effettuate per poterle richiamare e riutilizzare nelle successive occasioni, oppure di eleggere una delle scelte come predefinita. Che cosa è un avviso di pagamento PagoPa (modello 3 e 4)Nel caso di pagamenti attesi (tasse, bollette…), l’Ente Creditore ha l’obbligo di recapitare all’utilizzatore finale un Avviso con gli estremi del pagamento da effettuare, che deve essere sempre generato in modalità digitale ed in via accessoria in modalità cartacea per la notifica tramite i tradizionali servizi di recapito. AgID ha definito il modello degli Avvisi di pagamento cartacei, affinché si unico ed uniforme a livello nazionale. La seguente Figura 4 mostra il modello per il pagamento in un’unica soluzione, riproducibile in un’unica pagina in formato A4. La pagina è suddivisa in 5 fasce orizzontali, ognuna destinata a specifiche informazioni per l’utente finale. All’interno della prima fascia (Testata) sono presenti il logo dell’Ente Creditore, il logo di pagoPA® e l’oggetto del pagamento. Nella seconda fascia si trovano i soggetti interessati al pagamento: Ente creditore e Destinatario dell’avviso (soggetto pagatore). In seguito ci sono le informazioni di pagamento PagoPA: importo, data di scadenza (se presente) e la lista dei canali di pagamento disponibili. Successivamente si trova la “zona tecnica” con i dati necessari per i pagamenti presso le banche e altri canali, che riporta:
L’ultima zona tecnica contiene i dati per i pagamenti presso Poste Italiane, che sarà presente se l’Ente dispone di un conto corrente postale. Nel caso in cui l’Ente Creditore voglia concedere la possibilità di rateizzare il dovuto in più pagamenti, l’avviso potrà contenere ulteriori pagine, il cui modello è definito. Quello in Figura 5 rappresenta il caso di rateizzazione in 3 rate. In questo caso l’Ente dovrà aver generato uno IUV e un Codice Avviso differente per il pagamento in un’unica soluzione e per ciascuna rata.
Come detto, gli avvisi di pagamento nascono primariamente per notificare al cittadino un dovuto, quindi per pagamenti attesi. Tuttavia, se il portale dell’Ente consente all’utente di selezionare/compilare la propria richiesta di pagamento spontaneo e di generare e stampare l’avviso di pagamento al momento, tale avviso potrà essere pagato secondo il modello 3. Il servizio di avvisatura digitaleRecentemente il Nodo ha reso disponibile il servizio di avvisatura digitale, che può essere svolto sia dall’Ente creditore sia dal PSP in modalità push, qualora l’utente si iscriva al servizio indicando le proprie preferenze sul canale (SMS, e-mail, mobile app del PSP) e i dati specifici (numero di telefono cellulare e indirizzo e-mail). L’iscrizione al servizio di avvisatura push (enrolment) può essere effettuato dall’utente sia sul sistema pagoPA, identificandosi attraverso il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), sia aderendo ad uno dei servizi messi a disposizione da parte dei PSP, sia attraverso il portale dell’Ente. Le PA devono obbligatoriamente implementare questo servizio ed hanno la facoltà di sostituire con esso ogni altra modalità di avvisatura, conseguendo ingenti risparmi economici di stampa e postalizzazione (eccetto per i casi in cui la legge imponga la notifica di quanto oggetto dell’avvisatura). Nel caso in cui il servizio sia fornito dal PSP, sarà stato questo ad acquisire dal proprio cliente il consenso per l’invio degli avvisi di pagamento digitali attraverso i propri canali (app, home banking, ecc.). In particolare, i PSP devono raccogliere le iscrizioni al servizio informando l’utente che potrà ricevere avvisi digitali da tutti gli Enti Creditori aderenti al sistema pagoPA® che utilizzano tale modalità. Il servizio di avvisatura digitale è possibile anche in modalità pull, attraverso le funzioni messe a disposizione dai PSP aderenti all’iniziativa: in questo caso il cittadino richiede di conoscere la propria posizione debitoria nei confronti di un determinato Ente Creditore ed il PSP, tramite il Nodo, richiede a quell’Ente di inviargli l’elenco degli Avvisi digitali presenti presso i propri archivi. Tale possibilità per il momento è limitata agli Enti Creditori connessi direttamente al Nodo o che si avvalgono di un solo intermediario / partner tecnologico. Confidiamo che i PSP possano contribuire notevolmente alla diffusione del servizio di avvisatura digitale nell’ambito delle proprie attività di marketing. hbspt.cta.load(3901390, ‘8a576922-21c9-423d-b0c9-f6cc3db850de’, {“useNewLoader”:”true”,”region”:”na1″}); Pagamento Pa tramite POS e F24Il correttivo del Codice dell’Amministrazione Digitale pubblicato a gennaio stabilisce che tutti i pagamenti elettronici confluiranno progressivamente nel Nodo nazionale dei pagamenti, compresi quelli effettuati tramite POS e F24. Per i secondi siamo in attesa di apposito Decreto attuativo, mentre per i primi Agid ha già pubblicato un documento monografico che descrive come integrare i pagamenti effettuati tramite POS allo sportello nel sistema pagoPA. La soluzione prospettata coinvolge anche il soggetto che eroga il servizio di accettazione delle carte di pagamento (cosiddetto Acquirer), che molto spesso coincide con la Banca Tesoriera dell’Ente. In questo scenario l’operatore dell’ente, al momento della richiesta di pagamento da parte dell’utente allo sportello, deve disporre di apposita interfaccia nei propri sistemi informatici per richiedere il codice IUV associato a quel pagamento (già esistente in caso di pagamento atteso, altrimenti generato al momento in caso di pagamento spontaneo) e per trasferirlo all’Acquirer. A seguito del pagamento, il sistema dell’Ente deve generare la RT, l’operatore deve mandarla in conservazione e aggiornare l’archivio dei pagamenti. Successivamente l’Acquirer (o la sua banca di appoggio), al pari di qualunque PSP aderente, genera ed invia al Nodo il Flusso di Rendicontazione ed invia alla Banca Tesoriera (BT) il rispettivo bonifico (SCT – Sepa Credit Transfer), il tutto secondo gli standard definiti dalle Linee guida AgID. Qualora l’Acquirer coincida con la BT, simulerà i SCT, generando uno o più movimenti di accredito sul c/c dell’Ente Creditore. In fase di riconciliazione, l’Ente potrà scaricare i Flussi di Rendicontazione relativi ai POS insieme agli altri flussi predisposti dai vari PSP. L’integrazione dei pagamenti attualmente extra Nodo è di fondamentale importanza in quanto i benefici conseguibili, soprattutto in fase di riconciliazione, sono strettamente correlati alla possibilità di integrare i pagamenti eseguiti attraverso qualsiasi canale in un unico sistema informativo. Come iscriversi online e accedere a PagoPA (forme di autenticazione utente)In generale, riguardo alle forme di autenticazione dell’utente, le Linee Guida di pagoPA lasciano libera scelta all’Ente, quindi attualmente è possibile trovare sia servizi a libero accesso (tipicamente l’esecuzione di pagamenti spontanei o attesi tramite inserimento del codice IUV) sia servizi che richiedono una forma di autenticazione, debole (registrazione al portale) o forte (SPID, CNS o CIE). L’autenticazione in genere è richiesta dagli Enti per poter consultare il dettaglio della propria posizione debitoria, oltre allo storico dei pagamenti già effettuati con le relative ricevute di pagamento. Leggi: Comune di Roma, “ecco come diffondiamo i pagamenti elettronici” Nel caso in cui l’identificazione avvenga secondo il dettato dell’art. 64, comma 1 del CAD (cioè attraverso CIE o CNS, SPID) il PSP può dare piena fiducia all’identificazione fatta dall’Ente, la tratta tra Ente e Nodo dei Pagamenti-SPC (che avviene tra porte di dominio in ambito SPCoop) e quella tra Nodo e PSP utilizzano collegamenti realizzati in modalità sicura. La componente WISP 2.0 del NodoSPC propone all’utilizzatore finale la possibilità di autenticarsi per poter usufruire delle funzionalità avanzate (memorizzazione del servizio di pagamento utilizzato in caso di esito positivo della transazione appena effettuata) e, nel caso che l’Ente creditore lo abbia già identificato con SPID, WISP ne erediterà le credenziali. Anche in questo caso tuttavia l’identificazione non è obbligatoria. Ricordiamo inoltre che il correttivo al CAD ha modificato l’art. 3 bis stabilendo il diritto per chiunque di accedere ai servizi online offerti dalle PA tramite la propria identità digitale e tale diritto è esercitabile a decorrere dal 1° gennaio 2018. Dunque, i servizi di pagamento che gli Enti offrono sui propri siti istituzionali e che richiedono identificazione informatica, dovrebbero già essere accessibili attraverso SPID. Leggi: Cittadinanza digitale, che cos’è e perché è importante per i nostri diritti PagoPA: quali vantaggi per cittadini e PADa quanto esposto fin qui appaiono evidenti i vantaggi per cittadini e PA. Per i cittadini, pagoPA significa innanzitutto multicanalità completa, indipendentemente dalle dimensioni del proprio Ente di riferimento. Tutti avremo le stesse opportunità in termini di varietà di canali e strumenti di pagamento e parità di costi di commissione, che iniziano ad essere sempre più vantaggiosi grazie alla trasparenza e alla concorrenza che il sistema porta con sé (come prospettato) e grazie alla Psd2. PagoPa significa omogeneità e semplicità della user experience con una pluralità di funzioni accessorie al pagamento: consultazione della propria posizione debitoria aggiornata, avvisatura digitale, ricevuta immediata con valore liberatorio, etc. Per le PA, significa innanzitutto efficienza e risparmio nella gestione del ciclo di vita del pagamento, con particolare riguardo alle attività di riconciliazione (ufficio ragioneria). Inoltre, alcuni primi casi di studio rilevano un miglioramento nell’attività di incasso, in termini di rispetto delle scadenze ed in termini di minori insoluti. Leggi: La PA del futuro sarà invisibile al cittadino, ecco come Attori di PagoPA e loro ruoli
Figura 1 – Sistema pagoPA Il sistema è composto da:
Leggi: CityPay, così l’Anagrafe di Torino adotta il mobile payment su PagoPA L’obbligo di adesione a questo sistema, per le PA, è sancito dall’art. 5 del CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) e dall’articolo 15, comma 5bis, del D.L. 179/2012, i quali stabiliscono appunto che esse sono obbligate ad offrire ai cittadini la possibilità di pagare elettronicamente e che, per farlo, devono avvalersi della piattaforma tecnologica nazionale denominata Nodo dei Pagamenti. Sono obbligate ad aderire anche le società a controllo pubblico (escluse le società quotate) e i gestori di pubblici servizi. Si segnalano infine le più recenti novità introdotte dal D.L. n. 135/2018 (D.L. Semplificazioni):
Principali standard del sistema
Figura 2 – Interazioni standard tra PA, Nodo, PSPI principali standard che garantiscono l’interoperabilità tra gli attori e l’univocità delle loro interazioni all’interno del sistema sono:
Tali standard e regole sono contenuti nelle Linee Guida e documenti tecnici pubblicati e costantemente aggiornati da AgID sul proprio sito e sul sito della comunità italiana degli sviluppatori di servizi pubblici. PagoPA e APP IOCome si vede, uno dei limiti di PagoPA (oltre al fatto che non tutte le PA e tanto meno non tutti i loro servizi sono a bordo) è che l’esperienza di pagamento è molto frammentaria: cambia a seconda dell’ente e del servizio da pagare. Sull’App IO arrivata ad aprile 2020 su Android e iOS, è possibile avere una esperienza standard di pagamento, con tanto di notifiche per scadenze. Purtroppo i servizi pagabili su App IO sono una frazione di quelli su PagoPA (a loro una volta una frazione di tutti quelli pagabili verso la PA). L’adesione all’app del resto non è obbligatoria (a differenza di quella a PagoPa; obbligo però spesso disatteso, come si vede). L’ultima proroga di PagoPa, col Semplificazioni: 28 febbraio 2021Come detto il Decreto Legge Semplificazioni n. 76 del 16 luglio 2020, recante “MISURE URGENTI PER LA SEMPLIFICAZIONE E L’INNOVAZIONE DIGITALE”, pubblicato in G.U. n. 178, ha prorogato al 28 sposta ancora una volta – ora al 28 febbraio 2021 – l’obbligo delle PA a portare su PagoPA il pagamento dei propri servizi al cittadino. Proroga attesa, perché i Comuni erano in affanno già prima del covid-19 a adeguarsi. Si vedrà se è la volta buona. Certo è che il sistema sta continuando a crescere.
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