Mangiare le pellicine delle dita come smettere

Mangiare le pellicine delle dita come smettere

Si chiama onicofagia e indica il vizio di mangiarsi le unghie, un problema che interessa moltissime persone, le quali, oltre alle unghie asportano anche pellicine e cuticole sottostanti. In ambito psichiatrico, l’onicofagia è classificata come disturbo compulsivo, cioè un gesto che non si riesce a trattenere, il quale genera una certa soddisfazione mista ad un senso di colpa.

Mangiare le pellicine delle dita come smettere

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La fascia di età più colpita è quella che va dai 12 ai 18 anni, nonostante anche molti adulti siano dediti a questa pratica non proprio salutare. Le cause principali dell’onicofagia compulsiva autolesionistica sono l’ansia e lo stress. È stato infatti provato che mangiando le unghie, si scarica la tensione nervosa e di conseguenza si prova un sollievo temporaneo. Anche la noia e la rabbia possono spingere un soggetto a tormentare unghie e pellicine. Quando si comincia a soffrirne da bambini, magari perché si vuole imitare un adulto, l’onicofagia può diventare una vera e propria abitudine, dura a morire, e tende a protrarsi negli anni.

RIMEDI PER SMETTERE DI MANGIARSI LE UNGHIE

Mangiare le unghie può rivelarsi, col passare del tempo, assai dannoso non solo per le nostre dita. La medicina infatti, ha dimostrato che le unghie sono un veicolo di trasmissione di infezioni e dunque rosicchiarle continuamente può provocare danni seri anche allo smalto dei denti, ingenerando carie. Inoltre, sotto le unghie possono annidarsi moltissimi germi e batteri, come ad esempio quelli della salmonella e dell’escherichia coli, che, se ingeriti, proliferano nell’organismo e causano infezioni.

Chi mangia le unghie è più esposto alle patologie del cavo orale, come afte e verruche (queste ultime, frequenti nei bambini, passano facilmente dalle dita alla bocca). L’onicofagia provoca dolore e arrossamento del letto ungueale e determina la paronichia, cioè l’infezione del tessuto posto lungo il margine dell’unghia. Smettere di mangiare le unghie è possibile, basta avere un po’ di buona volontà ed attuare qualche accorgimento.

Mangiare le pellicine delle dita come smettere

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  • Innanzitutto, individuate quale sia la causa scatenante della vostra onicofagia e cercate di porvi rimedio. Se la forza di volontà non vi sembra sufficiente, affidatevi alla terapia comportamentale che cerca di sostituire l’atto del mangiarsi le unghie con un’azione alternativa. Oltre alla terapia comportamentale vi è quella del controllo degli stimoli che accerta, e di conseguenza controlla, l’impulso che induce all’onicofagia.
  • La terapia farmacologica prevede l’uso di sostanze amare da applicare sul letto ungueale (ad esempio il benzoato), ma l’effetto varia da persona a persona. Spesso la risposta positiva arriva dopo la prescrizione di farmaci antidepressivi che incidono sulla causa scatenate del problema (stress, ansia, etc.). A volte anche la vitamina B può sortire un esito positivo, perché riduce il desiderio di rosicchiare le unghie e incide sull’aggressività.
  • Esistono anche tanti rimedi naturali che aiutano a combattere gradualmente tale problema. Uno di questi è, ad esempio, l’uso dell’olio d’oliva. Immergete la punta delle dita in un recipiente con dell’olio d’oliva, due volte al giorno per venti minuti. Questo rimedio ammorbidisce le cuticole e cura le unghie danneggiate. Se volete evitare di portarle alla bocca, aggiungere del succo di cipolla, dell’aglio o del peperoncino al vostro olio.
  • Mettete le mani nella salsa piccante, al tabasco o al peperoncino. Il sapore resterà sulle unghie anche dopo il risciacquo. Evitate di portare le mani agli occhi, perché potreste bruciarvi e non usate questo rimedio sui bambini.
  • Masticate un chewing gum o una mentina per tenere la bocca occupata e non cadere nella tentazione di mangiare le unghie.
  • Immergete le mani nell’aceto bianco: questo disinfetta le vostre unghie e conferisce loro un odore e un sapore sgradevoli.
  • Sminuzzate delle foglie di aloe vera in una ciotola ed immergetevi le mani, in modo che il succo bagni le unghie. L’aloe ha un sapore amaro e fa desistere dal portarsi le dita alla bocca.
  • Massaggiate del tea tree oil, puro o diluito con olio d’oliva, sulle unghie e sulle cuticole, una volta al giorno: il suo sapore amaro e l’odore pungente sortiranno il loro effetto.
  • Se nessuno di questi rimedi fa al caso vostro, optate per un bendaggio occlusivo, che consiste nel bendare le unghie o nell’indossare dei guanti. In questo modo si permette anche alle eventuali ferite di cicatrizzarsi del tutto.
  • Un’alternativa, valida per le donne, potrebbe essere la ricostruzione delle unghie, che induce, per qualche tempo, a non tormentarle, visto che si presentano curate e belle da vedere.
  • In ogni caso tenere le unghie corte è sempre meglio perché non si ha nulla da addentare e il danno si riduce naturalmente.
  • Praticate un’attività che vi tenga impegnati e che non vi faccia pensare alle vostre unghie, come ad esempio, manipolare una pallina da squash.

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  4. Micosi, curatela con un bagno in acqua calda, sale e tea tree oil. Per evitarla, cambiate spesso i calzini. E usate i vostri asciugamani
  5. La cistite si cura bevendo molto, con un bagno caldo e tanta vitamina C. Usate biancheria intima naturale e indumenti non troppo stretti

Chi si mangia le pellicine?

Generalità L'onicofagia è un disturbo compulsivo che porta il paziente a mangiare le proprie unghie e, nei casi più gravi, anche le pellicine e le cuticole circostanti, con conseguenze nocive sia a livello fisico che psicologico.

Come curare le pellicine mangiate?

Cuticole: 5 rimedi TOP.
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Olio emolliente per mani e cuticole. ... .
Maniluvio per cuticole infiammate. ... .
Burro di karité per cuticole e pelle screpolata. ... .
Gel d'Aloe per cuticole morbide..

Perché si mangiano le pellicine?

Che cosa spinge alcune persone a mangiarsi le unghie e a strapparsi le pellicine delle dita? “All'origine delle forme autolesive c'è quasi sempre un motivo di natura psicologica, un disordine del controllo degli impulsi e una difficoltà a gestire le emozioni e lo stress”, spiega il dottor Monti.