Numero iscrizione camera di commercio qual è

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Nel compilare la fattura elettronica possono sorgere dubbi sull’indicazione del numero di iscrizione al Registro Imprese o il numero REA, Repertorio Economico Amministrativo. Facciamo chiarezza

16 Dic 2019

regime forfettario

DOMANDA

Nelle specifiche tecniche sulla fattura elettronica allegate al Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 30/04/2018, per quanto riguarda i dati del cedente/prestatore da riportare sulla fattura, viene indicato quale numero di iscrizione al Registro Imprese, il numero REA, Repertorio Economico Amministrativo. Ma il numero di iscrizione al Registro Imprese non è quello che corrisponde al Codice Fiscale? (a meno che non si tratti di impresa individuale)

Infatti ho notato che molte società scrivono quest’ultimo e non il REA, come indicato dall’Agenzia delle Entrate. Quale dei due è il dato obbligatorio in base all’articolo 2250 del Codice Civile? Ho notato anche che molte società omettono di indicare in toto i dati di iscrizione nel registro delle imprese, arriveranno delle sanzioni per questo?

Rita Fiorini

RISPOSTA

Il tracciato xml di fattura elettronica riproduce i campi che le imprese utilizzano generalmente nella compilazione della fattura, ivi comprese  anche immagini del logo o dell’insegna. Le norme principali che disciplinano gli obblighi di contenuto anagrafico della fattura e, più in generale, degli atti e nella corrispondenza delle imprese, sono rispettivamente l’articolo 21 del DPR 633/1972, l’articolo 6 del DPR 605/1973 e l’articolo 2250 del Codice Civile.

L’articolo 21 de DPR 633/1972 (I.V.A.), comma 2, lettere c) e d),  prevede l’obbligo di  indicazione della “ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cedente o prestatore, del rappresentante fiscale nonché ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti” e del numero di partita IVA.

L’articolo 6 del DPR 605/1973 (Disposizioni relative all’anagrafe tributaria e al codice fiscale dei contribuenti) prevede che “Il numero di codice fiscale deve essere indicato nei seguenti atti: a) fatture e documenti equipollenti emessi ai sensi delle norme concernenti l’imposta sul valore aggiunto, relativamente all’emittente”

L’articolo 2250 del Codice Civile prevede l’obbligo di indicazione dello “…ufficio del registro delle imprese presso il quale questa è iscritta e il numero di iscrizione”.  Il numero di iscrizione al registro Imprese è il codice fiscale.

L’articolo 2250 impone anche la indicazione negli atti e nella corrispondenza:

  • Nelle società per azioni, in accomandita per azioni e a responsabilità limitata la indicazione, secondo la somma effettivamente versata e quale risulta esistente dall’ultimo bilancio dell’importo del capitale sociale, nonché la esistenza di un socio unico;
  • l’eventuale stato di liquidazione.

Indicando quindi in fattura il codice fiscale e la partiva IVA dell’emittente si consente la identificazione del soggetto passivo sia ai fini dell’anagrafe tributaria sia del registro delle imprese. Non ho mai visto irrogare sanzioni per la mancanza di indicazioni del capitale sociale o delle altre informazioni anche perché indicando la iscrizione al registro delle imprese (quindi il codice fiscale) si ricavano tutte le altre informazioni.

Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: 

Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome

@RIPRODUZIONE RISERVATA

L’apertura della partita IVA comporta anche l’iscrizione alla Camera di Commercio (CCIAA), tuttavia, questo adempimento non è sempre obbligatorio, in quanto, sussistono delle attività in cui non è necessaria l’iscrizione al Registro delle Imprese.

Il Registro delle Imprese è l’anagrafe delle imprese, esso contiene i dati principali, come la costituzione, modifica, cessazione delle imprese con qualsiasi forma giuridica e settore di attività economica, con sede o unità locali sul territorio nazionale, nonché degli altri soggetti previsti dalla legge. Si tratta di un gigantesco archivio che contiene i dati principali di ciascuna impresa (denominazione, statuto, amministratori, sede, attività svolta, etc) e tutti i successivi eventi che le hanno interessate l’impresa dopo l’iscrizione. Attraverso l’anagrafe del registro è possibile scaricare i bilanci e le visure camerali delle imprese residenti in Italia.

L’iscrizione al Registro delle Imprese comporta alcuni costi, occorre, difatti, pagare mediamente tra i 250 euro e i 300 euro per la prima iscrizione e tra i 60 euro e i 110 euro ogni anno. Tuttavia, occorre, ricordare che non sempre l’apertura della partita IVA comporta l’iscrizione alla Camera di Commercio. Vediamo meglio quando è necessaria l’iscrizione alla Camera di Commercio.


Indice degli Argomenti

  • Che cos’è la Camera di commercio?
    • Cos’è il numero REA di un’impresa?
    • Chi si deve iscrivere al REA?
    • Cos’è infoimprese?
    • Che cos’è la visura camerale?
  • Quali attività devono iscriversi in Camera di Commercio?
    • Liberi professionisti
  • Registro Imprese: sezione ordinaria e speciale
  • Quanto costa l’iscrizione alla Camera di Commercio?
    • Diritto Camerale: soggetti obbligati ed esclusi
    • Sezione speciale del Registro delle imprese
    • Sezione ordinaria del Registro delle imprese
  • Come si effettua il pagamento del Diritto Camerale?
  • Che cos’è la visura camerale?
  • Partita IVA e iscrizione in Camera di Commercio: conclusioni

Che cos’è la Camera di commercio?

La Camera di commercio è un ente autonomo di diritto pubblico che svolge funzioni di interesse generale per le imprese curandone lo sviluppo nell’ambito locale e l’archiviazione delle principali informazioni societarie. L’iscrizione in Camera di commercio, ovvero al Registro delle Imprese, è un adempimento obbligatorio per tutte le imprese residenti in Italia. L’obiettivo di questo ente è quello di favorire la promozione delle attività economiche del proprio territorio e fornire supporto amministrativo alle realtà economiche territoriali.

Le Camere di commercio, benché sottoposte alla vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, godono per effetto del decreto legislativo n. 112 del 1998 di una certa autonomia, rientrando tra le amministrazioni pubbliche che compongono le cosiddette “autonomie funzionali“.

L’ambito territoriale di riferimento di una camera di commercio è variabile: può andare da una città ad una circoscrizione di livello intermedio (provincia, come in Italia, regione, etc.). Esistono, inoltre, anche camere di commercio internazionali per favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Le camere di commercio possono essere a loro volta associate in organizzazioni nazionali, come Unioncamere in Italia, o internazionali, come Eurochambres a livello europeo e l’International Chamber of Commerce (ICC) a livello mondiale.

Cos’è il numero REA di un’impresa?

Il Numero REA, sigla che sta per “Numero Repertorio Economico e Amministrativo“, è un numero composto da 6 cifre e dal codice della Provincia / Camera di Commercio che l’ha assegnato che serve ad identificare la posizione di un’impresa all’interno del REA.

Il numero REA è conosciuto anche come numero di iscrizione CCIAA. Sono iscritti al Repertorio Economico Amministrativo: tutti i soggetti iscritti nel Registro Imprese, per le notizie di carattere economico riguardanti l’azienda, come l’apertura e la chiusura di unità locali. Il numero REA si trova nella parte iniziale della visura camerale, ossia quel documento che contiene tutte le informazioni relative ad un’impresa iscritta al Registro delle Imprese o al REA.

Chi si deve iscrivere al REA?

Sono obbligati all’iscrizione al REA: gli esercenti attività economiche, compresi i soggetti iscritti o annotati nel Registro delle imprese e nelle sue sezioni speciali. gli imprenditori con sede principale all’estero che aprono sul territorio nazionale una o più unità locali.

Cos’è infoimprese?

Infoimprese è un Portale delle Camere di Commercio dal quale è possibile verificare gratuitamente l’esistenza di un’impresa quando è registrata nel portale. Trattasi di una vetrina promozionale gratuita, un’importante opportunità offerta alla imprese per avere piena visibilità nel mondo della rete gratuitamente. Per fare la ricerca partita IVA visitare il portale al seguente link: infoimprese.it.

Che cos’è la visura camerale?

La visura camerale è un documento informativo contenente i dettagli di tutte le imprese iscritte nel Registro delle Imprese. I principali dati contenuti nella visura camerale sono: denominazione, forma giuridica, sede legale, unità locali, codice fiscale, partita IVA, codice ATECO, tipo di attività svolta e informazioni sull’organo amministrativo ed eventuali cariche sociali. È possibile richiedere due tipologie di visure camerali:

  • La visura ordinaria: è un documento informatico che contiene le principali informazioni di un’impresa che sono indicate nel Registro delle Imprese, come le informazioni legali, quelle economiche e amministrative di una società;
  • La visura storica: è un documento digitale che riassume tutti i dati dell’impresa a partire dalla sua nascita. Rispetto alla visura ordinaria aggiunge la storia delle modifiche avvenute dalla prima costituzione al momento in cui è stata richiesta la visura.

Come scaricare visura camerale con SPID?

Il Cassetto Digitale delle Imprese può essere consultato direttamente dalla sito web impresa.italia.it. È necessario effettuare la registrazione al sito utilizzando l’identità digitale SPID di secondo livello oppure le credenziali della Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Quali attività devono iscriversi in Camera di Commercio?

L’attività più importante svolta dalle Camera di Commercio è la tenuta del Registro delle imprese. Il Registro delle Imprese, come è stato detto, contiene i dati principali di ciascuna imprese (denominazione, statuto, amministratori, sede, eccetera) e tutti i successivi eventi che le hanno interessate dopo l’iscrizione, offrendo, pertanto, un quadro completo della situazione giuridica di ciascuna impresa. Tuttavia, l’iscrizione al Registro delle imprese è obbligatoria per tutti coloro che svolgono attività economia sotto forma di impresa. Pertanto, coloro che hanno intenzione di aprire un’attività d’impresa devono iscriversi al Registro delle imprese. In particolare, devono iscriversi al Registro delle imprese presso la camera di commercio, coloro che svolgono una delle seguenti attività:

  • Produzione di beni e servizi;
  • Trasporto di cose o persone;
  • Bancaria e assicurativa;
  • Intermediazione nella circolazione dei beni;
  • Agricola, secondo determinati volumi di affari.

Liberi professionisti

I liberi professionisti non devono iscriversi alla Camera di Commercio, devono soltanto aprire partita IVA, iscriversi al proprio albo ed alla propria cassa professionale o alla gestione separata, se non c’è un albo professionale a cui è possibile iscriversi.

Registro Imprese: sezione ordinaria e speciale

Il registro imprese si suddivide in due sezioni distinte:

  • Ordinaria
  • Speciale, a seconda della classificazione del soggetto.

Devono iscriversi nella sezione ordinaria:

  • Imprenditori che esercitano un’attività destinata alla produzione di servizi e di ben;
  • Attività bancaria o assicurativa;
  • Società commerciali;
  • Società cooperative, anche europee;
  • Consorzi con attività esterna e le società consortili;
  • Gruppi Europei di Interesse Economico (G.E.I.E.);
  • Enti pubblici economici che hanno per oggetto esclusivo o principale un’attività commerciale;
  • Aziende speciali o consorzi fra gli enti locali;
  • Società estere con sedi secondarie in Italia.

Devono iscriversi nella sezione speciale:

  • Imprenditori agricoli;
  • Piccoli imprenditori;
  • Imprese artigiane;
  • Società semplici;
  • Start up innovative;
  • PMI innovative;
  • Società tra avvocati e professionisti.

Quanto costa l’iscrizione alla Camera di Commercio?

Il diritto camerale è un prestazione dovuta annualmente alla Camera di Commercio da parte di tutte le imprese iscritte o annotate al Registro Imprese.Il diritto è dovuto alle sedi delle Camere di Commercio ove la società ha la sede legale. Ovvero le unità locali, sedi secondarie o uffici di rappresentanza. Nel caso di trasferimento delle sedi, unità o uffici in altra provincia, il diritto è dovuto alla Camera di Commercio in cui è ubicata la sede legale al 1° gennaio dell’anno in corso.

L’iscrizione alla Camera di Commercio comporta il sostenimento dei costi per la prima iscrizione, i quali si aggirano intorno ai 250 euro ed i 300 euro ed il costo dei diritti camerali annuali, tra i 60 euro e i 110 euro da pagare ogni anno. Inoltre, a questi costi devono essere aggiunti il compenso dovuto al professionista, il costo per l’apertura della PEC ed il costo sostenuto per la firma digitale.

Diritto Camerale: soggetti obbligati ed esclusi

Sono obbligate al pagamento annuale del diritto camerale dovuto alla Camera di Commercio, le seguenti categorie di soggetti:

  • Imprese individuali iscritte o annotate nella sezione ordinaria e speciale;
  • Società a Responsabilità Limitata (anche unipersonali). Le Società per Azioni e Società in Accomandita per Azioni;
  • Società di persone (Società in nome collettivo e Società in Accomandita Semplice);
  • Le Società semplici agricole;
  • Società semplici non agricole;
  • Società cooperative e consorzi;
  • Enti economici pubblici e privati;
  • Aziende speciali e consorzi previsti dalla Legge n. 267/00;
  • Geie – Gruppo europeo di interesse economico;
  • Imprese estere con unità locali in Italia;
  • Società consortili a responsabilità limitata per azioni.

Sono escluse dal pagamento del diritto camerale le imprese nei confronti delle quali:

  • Sia stato adottato un provvedimento di fallimento o di liquidazione coatta amministrativa nell’anno 2020 (salvo l’esercizio provvisorio dell’attività);
  • Le imprese individuali che abbiano cessato l’attività nell’anno 2020 e abbiano presentato la domanda di cancellazione dal Registro Imprese entro il 30 gennaio 2021;
  • Le società ed altri enti collettivi che abbiano approvato il bilancio finale di liquidazione nell’anno 2020 e abbiano presentato la domanda di cancellazione al Registro Imprese entro il 30 gennaio 2021;
  • Le cooperative nei confronti delle quali l’Autorità Governativa abbia adottato un provvedimento di scioglimento nel 2020.

Per approfondire: “Diritto camerale: modalità di calcolo e di versamento“.

Sezione speciale del Registro delle imprese

Per i soggetti iscritti nella sezione speciale del Registro delle imprese, il diritto camerale è dovuto secondo quanto di seguito riportato:

Tipologia di impresa Sede Legale Unità Locali
Imprese individuali (*) € 44,00 € 8,80
Società semplici non agricole € 100,00 € 20,00
Società semplici agricole € 50,00 € 10,00
Società tra Avvocati ex DLgs n 96/2001 € 100,00 € 20,00

(*) Per imprese individuali si intendono: piccoli imprenditori, artigiani, coltivatori diretti, imprenditori agricoli.

Il tributo è dovuto anche dai soggetti iscritti al REA, i quali corrispondono un diritto annuale nella misura fissa pari a € 15,00.

Sezione ordinaria del Registro delle imprese

Relativamente alle imprese iscritte nella sezione ordinaria del Registro, le misure sono le seguenti:

Tipologia di impresa Sede Legale Unità Locale
Imprese individuali € 100,00 € 20,00
Tutte le altre imprese
Aliquota per scaglione di fatturato 2018, da € 100 a € 20.000
20% del dovuto per la sede legale

Il diritto da versare si determina sommando gli importi dovuti per ciascuno scaglione, considerando la misura fissa e le aliquote per tutti i successivi scaglioni fino a quello nel quale rientra il fatturato complessivo realizzato dall’impresa nell’anno oggetto di indagine.

Come si effettua il pagamento del Diritto Camerale?

Il diritto camerale per le imprese obbligate deve essere versato:

  • In unica soluzione;
  • Con il modello F24, utilizzando il codice tributo3850” da indicare nella sezione “IMU ed altri tributi locali“.

I termini di versamento sono diversi a seconda che l’impresa si sia iscritta nel Registro delle imprese:

  • In corso d’anno, nel qual caso il versamento deve essere effettuato, tramite il modello F24 o direttamente allo sportello camerale. Entro 30 giorni dalla presentazione della domanda di iscrizione o di annotazione;
  • Ovvero in anni precedenti, nel qual caso il termine di versamento coincide con quello del primo acconto delle imposte sui redditi.

Il diritto annuale deve essere versato con arrotondamento all’unità di euro secondo le modalità indicate dalla nota MISE 3.3.2009 n. 19230.

Che cos’è la visura camerale?

La visura camerale è il documento che fornisce informazioni su qualunque impresa italiana, individuale o collettiva, iscritta al Registro delle Imprese tenuto dalle Camera di Commercio, dell’Industria, Artigianato ed agricoltura (presente in ogni provincia italiana). La visura camerale può essere di due tipologie differenti:

  • Visura ordinaria: contenente le principali informazioni su un’azienda, quali i dati anagrafici, partita IVA, la data di costituzione, natura giuridica, codice REA, e-mail certificata, stato dell’attività, capitale sociale, numero di dipendenti, partecipazioni in altre società, amministratori, soci e loro cariche;
  • Visura storica: contenente, oltre alle informazioni della Visura ordinaria, la storia delle modifiche subite dalla società fino al momento in cui è stata richiesta la visura. Riporta dunque tutte le iscrizioni e i depositi degli atti nel Registro Imprese avvenuti dal momento della costituzione societaria.

La visura camerale risulta utile per verificare l’esistenza di una società, ma anche per valutarne la solidità. Grazie ad essa, si può venire a conoscenza di dettagli su un’azienda che permettono di valutare meglio le collaborazioni con altre aziende ed evitare eventuali rischi. Esse consentono di conoscere con anticipo quali possono essere i futuri business partner e favoriscono la comprensione delle strategie economiche progettate da un’impresa. Altre informazioni importanti fornite dalla visura camerale sono il numero degli addetti dell’azienda, l’attività merceologica esercitata con codice ATECO corrispondente e indicazione di sede legale, operativa e unità locali.

Le visure camerali possono essere richieste liberamente da aziende, professionisti del settore giuridico ed economico (notai, commercialisti ecc.), ma anche da privati cittadini. È possibile ottenere una visura recandosi in Camera di Commercio, collegandosi al sito www.registroimprese.it, o rivolgendosi ai distributori, operatori professionali che hanno accesso alle banche dati camerali sulla base di un contratto sottoscritto con Infocamere. I distributori ufficiali Infocamere, non solo distribuiscono le informazioni camerali relative alle aziende iscritte al Registro delle imprese, ma arricchiscono tali dati di Informazioni Commerciali che rendono possibile, ad esempio, la valutazione del grado di affidabilità/rischiosità delle imprese.

La visura camerale non ha valore di certificato e non è quindi opponibile a terzi. Il certificato va quindi richiesto appositamente (il certificato consiste nella dichiarazione della corrispondenza dei dati ivi contenuti con quanto dichiarato dalle imprese e va quindi necessariamente rilasciato da un pubblico ufficiale, cioè dai funzionari preposti delle Camere di commercio).

Conseguentemente all’internazionalizzazione delle aziende italiane, è stata messa a disposizione dalle fonti ufficiali la possibilità di richiedere la visura e il certificato in inglese, poiché tali documenti fungono da presentazione delle società italiane presso le autorità straniere. Lo scopo principale è quello di facilitare l’integrazione delle aziende italiane all’estero e favorire gli investimenti e i rapporti con le realtà economiche degli altri Paesi.

In questo articolo ho cercato di riepilogare tutte le informazioni utili per le partite IVA che devono iscriversi in Camera di Commercio, nel Registro delle Imprese. Come hai potuto vedere questo adempimento riguarda esclusivamente le partite IVA individuali e le società (di persone e di capitali) che esercitano attività di impresa. Questo significa che, come detto, tutte le attività professionali sono escluse da questo obbligo. Per i soggetti che esercitano contemporaneamente attività di impresa ed attività professionale l’obbligo di iscrizione in Camera di Commercio riguarda esclusivamente l’attività di impresa.

Il consiglio che posso darti è sempre quello di affidarti, per l’avvio della tua attività ad un dottore Commercialista esperto e preparato soprattutto in relazione alla tipologia di business che intendi avviare. Una consulenza specifica con un esperto può sicuramente aiutarti ad inquadrare correttamente la tua attività ed a capire quali sono i tuoi obblighi, sia fiscali che amministrativi, per arrivare preparato al momento in cui dovrai aprire l’attività. Come cerchiamo di ripetere in questo sito ormai da tempo, partire nel modo corretto con la propria attività fa risparmiare tempo e denaro nel tempo, perché ti permette di concentrarti fin da subito, su quello che sai fare meglio, ovvero far crescere la tua attività, lasciando ad altri gli aspetti fiscali ed amministrativi.

Se hai letto questo articolo e ti stai rendendo conto che necessiti dell’analisi della tua situazione personale, ti invito a contattarci attraverso il form di cui al link seguente. Riceverai il preventivo per una consulenza personalizzata in grado di risolvere i tuoi dubbi sull’argomento. Soltanto in questo modo, infatti, potrai essere sicuro di evitare di commettere errori, che in futuro possono esserti contestati e quindi sanzionati.

Dove trovo il numero di iscrizione al Registro delle Imprese?

Dove trovo il numero di iscrizione al registro delle imprese? Si tratta del numero REA, conosciuto anche come numero di iscrizione CCIAA, che si trova nella visura camerale dell'impresa. E' posto nella sezione DATI ANAGRAFICI della visura, a destra nella parte iniziale del documento.

Cosa è il numero REA?

Cos'è il Numero REA CCIAA. Il Numero REA Repertorio economico e amministrativo è una banca dati che raccoglie informazioni di tipo amministrativo ed economico sulle aziende e rappresenta un'integrazione al Registro Imprese .

Dove trovo il numero di iscrizione al Ruolo Agenti?

L'agente dove trova il suo numero di matricola? La matricola Enasarco viene attribuita al primo conferimento di un mandato di agenzia. L'agente può quindi chiedere il proprio numero di matricola alla sua azienda preponente.

Cosa significa iscrizione alla Camera di Commercio?

A cosa serve l'iscrizione alla Camera di Commercio? L'iscrizione alla CCIAA è obbligatoria per potersi iscrivere al Registro delle Imprese, una sorta di anagrafe digitale pubblica di tutte le imprese. Il Registro viene gestito dalle Camere di Commercio.